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Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa - Capitolo IV

La storia: il degrado e i primi restauri cap. IV

A quella data l’edificio, dopo oltre vent’anni di totale abbandono, mostrava uno stato di degrado particolarmente avanzato, che in diverse situazioni poteva essere definito allarmante; le strutture del tetto, fortemente dissestate, in alcune situazioni minacciavano il crollo e lasciavano spazio a copiose infiltrazioni d’acqua; anche i serramenti esterni, deteriorati, spesso mancanti o privi di vetri, lasciavano esposti i preziosi interni del palazzo agli agenti atmosferici, con conseguenze devastanti su strutture e decorazioni.

1.Facciata su rio di San Severo – particolare della quadrifora – situazione di degrado nel 1982

1.Facciata su rio di San Severo – particolare della quadrifora – situazione di degrado nel 1982

 

  • Le disponibilità finanziarie per i primi interventi di restauro si ebbero nel 1983 e i lavori veri e propri presero avvio alla fine del 1984, dopo una fase di interventi d’urgenza volti a tamponare le situazioni di maggior pericolo e dopo una prima serie di rilievi, studi e analisi.
  • Le prime opere furono di risanamento generale del fabbricato e riguardarono le strutture e il manto di copertura, le fondazioni, le murature in elevazione, i solai lignei e i serramenti esterni. I lavori di risanamento generale contribuirono in maniera determinante a creare le condizioni per il recupero delle preziose superfici interne del palazzo. Di particolare impegno furono gli interventi sulle strutture portanti dei solai, non solo per le problematiche intrinseche del loro consolidamento, ma anche e soprattutto per l’interfaccia con i soffitti e i pavimenti, quasi sempre di grande pregio.

interno: immagine in bianco e nero della situazione di degrado nel 1984

 fig. 5 Interno situazione del degrado nel 1984

Alle opere di risanamento generale fecero seguito quelle di restauro delle superfici dell’architettura interne ed esterne del palazzo: gli affreschi, gli stucchi e i paramenti lapidei, che compongono il grande ciclo decorativo del palazzo, e tutte le altre superfici, in gran parte cinquecentesche, costituite da intonaci a marmorino e da pavimenti di diversa natura, quali i battuti alla veneziana, tra i quali spiccano, per bellezza e rarità, i pastelloni a disegno geometrico, quelli in commesso marmoreo e quelli in formelle di cotto.

Immagine del salone al piano nobile dopo il restauro

Salone del primo piano nobile


Alla metà degli anni ’90 vennero anche avviati i lavori per una dotazione impiantistica del palazzo, con una prima sezione dell’impianto termico e elettrico..
Tali opere, realizzate tra il 1984 e il 2000, fanno parte di un primo ciclo di interventi condotti con una serie di finanziamenti a cadenza annuale, relativamente modesti, ma sostanzialmente costanti, che hanno consentito il risanamento sostanziale dell’edificio per piccoli passi, commisurati ai finanziamenti via via disponibili, ma comunque sempre all’interno di un disegno complessivo unitario.

 

 

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ultima modifica 2018-05-30T14:31:22+01:00

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