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LA GRU IDRAULICA ARMSTRONG DELL’ARSENALE DI VENEZIA - cap. IV

Le costruzioni navali militari

Per quanto riguarda le costruzioni navali militarii l’uso del ferro per la costruzione degli scafi delle imbarcazioni, apparve già nel 1822 in Inghilterra, ma fu a partire dal 1855, con l’introduzione del procedimento Bessemer, che consentiva una produzione economica e su vasta scala dell’acciaio, che l’adozione degli scafi metallici cominciò ad avere un certo rilievo, fino a diventare preponderante dal 1875, con l’introduzione del sistema Martin-Siemens, che consentiva di produrre acciaio fuso omogeneo e di qualità.
L’impego degli scafi metallici avvenne dapprima, e in misura più ampia, nella marina mercantile e successivamente in quella militare, in particolare in quella italiana, dove la prima nave in ferro venne costruita solo nel 1866. In Italia bisognerà attendere il 1873, con l’avvio a La Spezia della costruzione della corazzata Duilio, per avere una nave militare competitiva con le produzioni degli altri paesi, e a Venezia il 1885 per la prima realizzazione veramente all’avanguardia: la corazzata Francesco Morosini (fig. 5) (completata nel 1889), del peso 11.200 tonnellate, lunga 105 metri, con piastre di corazzata da 450 mm e  armata con 4 cannoni Armstrong da 106 tonnellate.
Di pari passo con l’evoluzione tecnologica e delle costruzioni navali procedette, come diretta conseguenza, lo sviluppo delle macchine di sollevamento, che vide nella ditta fondata da William George Armstrong uno dei principali protagonistiii.

 La corazzata Francesco Morosini

fig.5 La corazzata Francesco Morosini in costruzione sullo scalo dell’arsenale (Rivista Marittima 1989, vol I)

 

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