Sezioni

Venezia, Ca' Corner della Regina

VE Ca’ Corner della Regina_1.JPG    VE Ca’ Corner della Regina_2.JPG

 

Stato: Italia

Soprintendenza: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il comune di Venezia e Laguna (già Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Regione: Veneto

Provincia: Venezia

Comune: Venezia

Località: Santa Croce 2214-2215-2229

Tipo di evidenza: Abitazione

Cronologia: tra il XIV e il XX secolo

Anni campagne di scavo: 2012

Responsabile di cantiere: Rossella Cester (Archeoassociati)

Responsabile scientifico: Alessandro Asta

Tipologia scavo: Conduzione diretta in applicazione D.Lgs.163/2006

Tipologia finanziamento: Finanziamento privato. Sponsor: Fondazione Prada

Sommario:

Nella tarda primavera del 2012 la Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto ha eseguito, tramite finanziamenti della Fondazione Prada, un controllo archeologico nel corso dei lavori di restauro del palazzo veneziano noto come Ca' Corner della Regina, lungo il Canal Grande.
Fin dal 1458 la famiglia Cornaro aveva acquistato una "casa fondaco", articolata al piano terra attorno ad una zona di deposito per le merci, mentre il piano superiore era impostato su di un vasto portico con zone d'abitazione e rappresentanza. L'edificio venne stabilmente utilizzato dalla regina di Cipro, Caterina Cornaro, che vi organizzava grandi feste e ricevimenti; alla sua morte, nel 1510, la proprietà tornò al fratello Zorzi Cornaro e poi ai suoi eredi.
All'inizio del ‘700 il palazzo fu oggetto di completo rifacimento.
Le indagini archeologiche, seppur limitate ai soli vani interessati da sbancamenti per la realizzazione di sottoservizi, hanno permesso di individuare una serie di 6 fasi costruttive comprese tra il XIV e il XX secolo.
A tali fasi appartengono resti di strutture murarie di fondazione e interessanti resti pavimentali in pastellone giallastro (fase trecentesca), in pastellone rosato (fase quattrocentesca) ed in mattoni (fase cinquecentesca (fig.1). Alle fasi più recenti appartengono le fondazioni dei nuovi perimetrali di inizio ‘700, una rampa di carico e scarico delle merci (fig.2) e un grande invaso con sabbia e argilla (appartenente ad una macchina da pozzo).
Resti pavimentali appartenenti all'inizio del XX secolo sigillano il deposito

Alessandro Asta

Contatti: alessandro.asta@beniculturali.it

 

 

pubblicato il 2017/01/19 01:00:00 GMT+2 ultima modifica 2020-10-09T09:33:21+02:00

Valuta questo sito