Venezia, Hotel Gritti Palace
  
Stato: Italia
Soprintendenza: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il comune di  Venezia e Laguna (già Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)
Regione: Veneto
Provincia: Venezia
Comune: Venezia
Località: San Marco 2467, Campo Santa Maria del Giglio
Tipo di evidenza: complesso edilizio
Cronologia: VII-XV secolo
Anni campagne di scavo: 2011-2012
Responsabile di cantiere: Marco Bortoletto
Responsabile scientifico: dott. Alessandro Asta
Tipologia scavo: conduzione diretta
Tipologia finanziamento: finanziamento privato
Sommario: 
L'Hotel  Gritti si affaccia sulla sponda settentrionale del Canal Grande, a  pochi passi dal bacino di San Marco. Gli scavi, finalizzati alla  ristrutturazione dell'Hotel e finanziati dalla stessa proprietà, hanno  interessato l'intero piano terra dell'edificio per complessivi 1.500 mq.  
Le indagini hanno dimostrato come il complesso noto come "Gritti  Palace" derivi dall'accorpamento di almeno tre immobili realizzati in  epoche differenti. La corte era dotata di una cisterna di  approvvigionamento idrico alla veneziana con pozzo centrale, della quale  però si sono conservati soltanto i rivestimenti esterni in argilla e la  parte centrale in sabbia. 
Nell'area confinante a nord con calle dei  Preti e ad ovest con l'attuale campo del Traghetto sono state messe in  luce alcune strutture attribuibili a due complessi edilizi antecedenti  all'attuale palazzo e databili tra VII-VIII e XIV-XV secolo. Nel primo  caso si tratta di un'imponente fondazione angolare lunga  complessivamente 15 m e larga 2 m, costruita con grossi conci di  arenaria grigia, poggiati direttamente su un impalcato di travi lignee, a  loro volta distesi su una fitta palificata in tronchi di ontano e  rovere, muniti di corteccia, appuntiti all'estremità inferiore, aventi  un diametro medio di 18 cm e un'altezza di poco superiore ad 1 m (fig.  1).
A partire dalla fine del XIV secolo, una serie di interventi  propedeutici alla costruzione dell'attuale edificio ha privato l'intera  area delle fasi afferenti alla vita di queste strutture, per le quali  non è possibile stabilire né la durata né la tipologia. Tra la fine del  XIV e la prima metà del XV secolo la zona fu oggetto di una massiccia  riqualificazione urbana, il cui frutto fu la costruzione dell'attuale  palazzetto tardo-gotico, che attualmente costituisce l'ultima propaggine  dell'attuale complesso. Durante queste operazioni l'intera area venne  livellata ed interessata dalla costruzione di una piccola fossa  utilizzata per lo scarico di rifiuti, probabilmente provenienti dalle  attività di vita quotidiana. 
L'ultima fase visibilmente conservata è  rappresentata dai piani di demolizione di una grossa struttura  quadrangolare in laterizi, addossata al perimetrale occidentale del vano  oggetto d'indagine ed identificabile come il basamento di una scala, la  cui porta di accesso, oggi tamponata, era ancora visibile lungo il  tratto superiore del paramento murario (fig. 2). Questo considerevole  manufatto si presentava come una struttura a plinto in laterizi di  reimpiego, uniti con abbondante malta di calce contenente cariche di  inerti sabbiosi di dubbia origine; la struttura era poggiata su un cavo  fondazionale a pareti verticali e il cui tracciato aveva profondamente  inciso la sottostante fondazione in arenaria altomedievale. Il campo  cronologico di questo manufatto abbraccia un lasso temporale  estremamente ampio e compreso tra la fine del XV secolo e la seconda  metà del XVII.
Alessandro Asta
Contatti: alessandro.asta@beniculturali.it