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LA GRU IDRAULICA ARMSTRONG DELL’ARSENALE DI VENEZIA - cap. X

Il progetto di conservazione

Il progetto è curato da C. Menichelli e A. Lionello in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia, con L’Università di Padova, con il Politecnico di Torino, con l’Istituto di Studi Militari Marittimi di Venezia e con il contributo della dott.ssa Alessandra Bovolenta, dell’arch. Alessio Presotto e dell’ing. Maria Elena Lisciotto.

Attualmente è in fase di sviluppo un progetto di conservazione della gru curato dalla Soprintendenza di Venezia e finanziato dal Venice in Peril Fund, che prevede due fasi di intervento. La prima, di messa in sicurezza, di studio degli aspetti costruttivi e di funzionamento e di analisi della consistenza materiale e, la seconda, di restauro.
La prima fase prevede, come intervento principale, le operazioni di messa in sicurezza necessarie per garantire l’integrità della gru fino all’avvio degli interventi definitivi. Verrà effettuata una prima verifica generale della soglia di sicurezza delle aste metalliche, dei nodi e del sistema di rulli e pattini della ralla. Si interverrà quindi per ridurre l’insieme delle sollecitazioni sugli elementi costitutivi della gru, operando per alleggerire il contrappeso di circa 200 tonnellate, corrispondenti al potenziale carico di sollevamento della macchina di 160 tonnellate, nel rispetto dell’equilibrio statico del braccio reticolare. Verrà effettuata un’accurata pulizia del piano di imposta della struttura in elevazione per ripristinare un corretto smaltimento delle acque e un intervento di protezione superficiale dei metalli. Parallelamente si procederà a una accurata campagna di rilievi, di indagini e di ricerche storiche, per acquisire elementi utili alla definizione dell’intervento di conservazione. Il rilievo utilizzerà tecniche topografiche, fotogrammetriche e dirette oltre all’utilizzazione del sistema laser-scanner e sarà finalizzato a fornire non solo le rappresentazioni fondamentali della macchina ma anche e soprattutto elementi di dettaglio sui sistemi costruttivi che consentano di contribuire, per gli aspetti geometrici, a valutare la consistenza materiale della gru, con particolare riferimento alle complesse tematiche della conservazione delle strutture metalliche e delle macchine. 
Verranno eseguite delle indagini sui materiali volte alla definizione dello stato di conservazione ed eseguite verifiche strutturali sulla base degli elementi di conoscenza disponibili. Saranno eseguiti studi e ricerche, con i partners delle università e di Istituti di ricerca sugli aspetti di conservazione dei materiali metallici, delle tecnologie costruttive e di assemblaggio del ferro e della ghisa e sul funzionamento dei macchinari idraulici finalizzati alla definizione dell’intervento di restauro.
La seconda fase consisterà nell’intervento di conservazione vero e proprio. Sulla base degli studi effettuati e dei risultati raggiunti con le indagini verrà definito il livello raggiungibile dell’intervento di conservazione, con particolare riferimento alle possibilità di recupero, anche parziale, della funzionalità della gru salvaguardando, in ogni caso, la conservazione integrale della materia originale costitutiva della gru. In particolare si studierà se potranno essere riattivate alcune funzioni di movimento della gru, che, oltre a rendere più completo il recupero, risulterebbero vantaggiose per la conservazione. Si è comunque consapevoli, alla luce di quanto fino ad ora si è potuto osservare, che sarà sostanzialmente impossibile recuperare i meccanismi di sollevamento e che, in ogni caso, sarà molto problematica anche la riattivazione dei movimenti di rotazione del braccio sulla ralla. Si procederà infine alle operazioni di conservazione dei materiali e a definire un programma di manutenzione.

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